Descrizione
Oggi l’offerta gastronomica materana si è molto ampliata e variegata ma il vero patrimonio della città sta nelle abitazioni familiari, nelle riunioni domenicali, nei preparativi dei pranzi di festa, nelle scampagnate, nella raccolta delle erbe spontanee e… nel pane.
Tentare di non perdere quanto la comunità di Matera ha acquisito, difeso e valorizzato nel tempo è stata una delle motivazioni che ci ha fatto agire nella stesura di questa raccolta di ricette, che pescano nella memoria e tra i fornelli di nostra madre, Anna Maria Loperfido, consapevoli che un patrimonio culturale è il frutto di inquinamenti e contaminazioni che la comunità accetta o scarta. Sarebbe un peccato perdere ricette uniche, semplici e gustose che altri ci invidiano, oscurate da un’invadente cultura del ristorante che non sempre è artefice di innovazione e ricerca gastronomica.
Con questo piccolo e incompleto lavoro ci auguriamo che i valori fondanti della comunità materana rimangano validi, solidi e fragranti come il pane che esce dal lavoro dell’uomo e della donna. E tutto questo è possibile solo apprendendo una semplice lezione: non si può fare un buon pane se non si dà a questo il tempo di lievitare, al grano di germinare e spigare, alla semola di separarsi dalla crusca. Non si può cucinare un buon piatto se non si sa aspettare. La cucina vuol dire saper aspettare e il Tempo è l’ingrediente principale.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.