Descrizione
Un poeta (Eugenio De Signoribus) e un artista (Pietro Paolo Tarasco) si confrontano con le loro opere su una contemporaneità che va, pericolosamente e incoscientemente, verso l’apocalisse.
10,00€ 9,50€
© 2024
19 disponibili
Un poeta (Eugenio De Signoribus) e un artista (Pietro Paolo Tarasco) si confrontano con le loro opere su una contemporaneità che va, pericolosamente e incoscientemente, verso l’apocalisse.
Paolo Ottaviani –
Un gran bel libro intenzionalmente strutturato per grandi contrasti. Inferno e Paradiso posti l’uno accanto all’altro, quasi si sfiorano ma restano distanti, forse estranei l’uno all’altro: l’inferno costituito da brevi prose sulle buie, attuali tragedie di questo nostro mondo, il paradiso evocato dai tenui colori degli acquarelli di Tarasco che, pur facendo riferimento al tragico narrato, lo sublimano nella dolcezza dell’arte. I testi biblici riportati in “Appendice” dovrebbero costituire il terreno di incontro tra i due poli, ma sono stati scelti passi così pregni di bellezza artistica e letteraria che anch’essi sembrano contribuire a far dimenticare le tragedie narrate. Resta un’unica poesia – “In abisso” – a restituirci per intero il tragico sconvolgente che stiamo vivendo. Ma una foto che ritrae passeggiare gli autori di “Le nuove apocalissi” sulla novembrina spiaggia deserta di Cupra Marittima, con il pittore che si appoggia al braccio del poeta come ad incoraggiarsi reciprocamente, apre ancora il cuore a una speranza tutta terrena e tutta umana
Paolo Ottaviani –
“Le nuove apocalissi” è un gran bel libro intenzionalmente strutturato per grandi contrasti. L’inferno, costituito dalle brevi, poetiche prose di Eugenio De Signoribus che descrivono le più buie tragedie della nostra attualità, già annunciate nei titoli: – (bombardare), (avvelenare) – e il paradiso evocato dalla bellezza dei tenui e pur incisivi colori degli acquarelli di Pietro Paolo Tarasco che, pur facendo riferimento al tragico narrato, lo sublimano nella dolcezza dell’arte, sono posti l’uno accanto all’altro, quasi si sfiorano ma restano irrimediabilmente distanti e forse estranei gli uni alle altre. I testi biblici riportati in “Appendice” dovrebbero costituire il terreno di incontro tra i due poli, ma sono stati scelti passi così pregni di bellezza artistica e letteraria che anch’essi sembrano contribuire alla sublimazione delle tragedie narrate. Resta un’unica poesia – “In abisso” – a restituirci per intero il tragico sconvolgente che stiamo vivendo: pur nella comune catastrofe rimaniamo tra noi lontani e sconosciuti: – “quando nell’abisso tu / annaspando hai ingoiato il buio / non mi hai incontrato ma /ero lì, nel vorticoso nulla”. Eppure una bellissima foto, ultima immagine del libro, che ritrae passeggiare gli autori di “Le nuove apocalissi” sulla novembrina spiaggia deserta di Cupra Marittima, con il pittore che si appoggia al braccio offerto dal poeta in un affettuoso gesto di incoraggiamento reciproco, apre ancora il cuore a una speranza tutta terrena e tutta umana.