Descrizione
La storia della militanza politica di Rocco Scotellaro è ancora in larga parte da scrivere. Ma non vi è dubbio che coincide con quella culturale del Paese tra il primo ed il secondo dopoguerra. E’ quanto emerge dalla pubblicazione di alcune lettere inedite. Sono state scritte tra il 1952 e il 1953, quasi tutte da Portici. Il loro ritrovamento, una parte a Matera e una a Ivrea, ha messo in moto la ricerca di altre fonti inedite, documenti, testimonianze, fotografie, che si legano direttamente alla parabola politica di Scotellaro, smorzata dall’ingiusta detenzione nel vecchio carcere di piazza San Giovanni Battista di Matera. Autentica l’emozione provata durante la ricerca che ha consentito d’individuare la cella numero 7 in cui fu consumata la reclusione.
Impressione avvertita con intensità quando Domenico Giannace, a distanza di 65 anni, ha riconosciuto il luogo in cui divise la branda con il «poeta contadino».
Coinvolgente è il ricordo del sociologo Gilberto Antonio Marselli, allora giovane ricercatore con Scotellaro a Portici. Unitamente ai contributi di Emanuele Festa, Biagio Lafratta, Nicola Filazzola, della Fondazione Adriano Olivetti, e del Centro documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra”, costituiscono le ultime tessere, oggi condivise, di un mosaico di conoscenze.
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